Dott.ssa

 

Nicol
Mariniello

Psicologa

Psicoterapeuta Psicoanalitica

“L’ora più buia è quella che precede il sorgere del sole” Paulo Coelho.

Dott.ssa NICOL MARINIELLO

Psicologa clinica abilitata all’esercizio della professione e regolarmente iscritta all’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia, n. 2068. 

Terapeuta formata in EMDR di I e II livello.

Psicoterapeuta Psicoanalitica formata presso l’Istituto di Ricerche Europee in Psicoterapia ad Orientamento Psicoanalitico (I.R.E.P.)

Esercito come libera professionista svolgendo la mia attività clinica, di consultazione e sostegno psicologico, rivolta a bambini, adolescenti e adulti, in presenza e online. 

La mia formazione

Ho iniziato la mia formazione accademica a Trieste per poi specializzarmi, con lode, in Psicologia Clinico-Dinamica presso l’Università degli Studi di Padova. 

A Trieste, mia città natale, ho conseguito l’Abilitazione all’esercizio della professione e, ad oggi, sono iscritta all’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia.

Pur continuando a formarmi, ho iniziato a lavorare come educatrice nell’ambito della Salute Mentale dove mi sono confrontata con diverse espressioni del disagio psicologico. 

Ho svolto tirocini nei contesti istituzionali dell’A.S.U.G.I., in particolare nel servizio per l’età evolutiva e nel consultorio familiare.

Ho concluso il Corso di specializzazione sulla clinica psicoanalitica dei nuovi sintomi presso l’Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata (I.R.P.A.) di Milano per approfondire le mie conoscenze sulle patologie della contemporaneità (Disturbi del Comportamento Alimentare, attacchi di panico, depressione, iperattività). 

Mi sono perfezionata nelle problematiche legate all’utilizzo di internet nell’adolescenza. In particolare ho approfondito da un punto di vista psico-giuridico le condotte patologiche che possono derivare dalle relazioni online come il cyberbullismo, l’adescamento, il sexting e la pedopornografia.

Coltivo quotidianamente il mio impegno nella tutela di donne e minori vittime di violenza e, in un’ottica di formazione continua, approfondisco le mie competenze teorico-pratiche necessarie per un adeguato ascolto in queste delicate situazioni.

Mi occupo di problematiche legate alla sessualità e alle patologie genitali femminili (vulvodinia, dolore pelvico cronico, endometriosi, contratture del pavimento pelvico, neuropatia del pudendo) in quanto credo sia necessario un approccio multidisciplinare che si occupi anche delle componenti psicologiche ed emotive coinvolte. Sono inserita nella lista dei professionisti convenzionati con cistite.info.

Ho fatto del trauma uno dei miei principali ambiti di lavoro e di ricerca, dall’infanzia all’età adulta. Laureata con la tesi “Le esperienze traumatiche come fattori di rischio nell’insorgenza dei Disturbi del Comportamento Alimentare”, ho svolto il mio ultimo anno di specializzazione in psicoterapia presso il MalAb (Centro per il Maltrattamento e Abuso sui minori). Mi sono specializzata nell’approccio terapeutico dell’EMDR, ritenuto scientificamente uno dei metodi elettivi nel trattamento del Disturbo da Stress Post-Traumatico e di numerose psicopatologie incluse depressione, ansia, fobie, lutti, disfunzioni sessuali, dolore cronico, sintomi somatici, dipendenze.

Aggiorno le mie competenze professionali attingendo dalla comunità scientifica, partecipando a corsi, seminari e convegni multidisciplinari inerenti ai temi della psicoterapia psicodinamica e della psicoanalisi, attraverso l’attività di supervisione clinica individuale e di gruppo.

Attualmente, oltre alla libera professione, lavoro come educatrice presso un asilo nido. Questo contesto mi offre l’opportunità di continuare l’osservazione ed il confronto con l’età evolutiva, i processi primari della formazione della mente e la sfera della genitorialità. Il senso più profondo dell’asilo nido, infatti, è il suo essere il luogo delle relazioni. Le prime relazioni educative e di cura danno il via a quegli apprendimenti fondamentali i quali rimangono impressi nella mente del bambino e, in modo del tutto inconsapevole, contribuiscono a dar forma alla vita che segue. Azioni come nutrire, tenere pulito, accompagnare nel sonno, difendere dal caldo e dal freddo, consolare, tenere tra le braccia costituiscono il veicolo basilare della relazione, luogo originario dei legami e del linguaggio, àncora affettiva che alimenterà pensieri, sogni, speranze per tutta la nostra vita.

Dal punto di vista formativo e lavorativo, ho dunque mantenuto uno sguardo appassionato e quanto più ampio possibile rispetto alla sofferenza psichica maturando esperienze in diversi contesti e con differenti fasce d’età. Ciò risuona con la mia idea sulla sfacettata complessità e ricchezza dell’essere umano e del suo mondo interno. 

“Un essere umano è una casa composta di molte stanze, alcune in perpetuo inesplorate, perfino dallo stesso proprietario”
Christiaan Barnard

Accanto alla mia formazione teorica ed alle esperienze cliniche, ho arricchito il mio percorso intraprendendo una psicoterapia personale ad orientamento psicoanalitico. Non è possibile pensare di prendersi cura dell’Altro senza un’adeguata e continua cura di se stessi. 

Questa esperienza mi ha offerto l’opportunità di creare una feritoia da cui affacciarmi sulla mia vita interna e poter così familiarizzare con le mie umane fragilità, cadute, aree dolenti ed indicibili, enigmi, così come sui miei desideri, forze coraggiose, vitali e creative. Tutto ciò mi ha permesso di apprendere lentamente la capacità di sostare insieme alla sofferenza dell’altro, di tollerare l’attesa con paziente e fiduciosa speranza, di “condividere l’oscurità dell’ombra” (Irvin Yalom). Credo non ci sia maniera migliore per apprendere un approccio clinico se non quello di sperimentarlo come paziente e pertanto l’incessante attenzione al modo in cui noi funzioniamo con noi stessi permette di dotarsi di risorse per sperimentare, riconoscere e trattare anche da dentro l’esperienza emotiva dell’altro, con rispetto ed accoglienza. Esaminare in profondità noi stessi è un passaggio essenziale da percorrere nello svolgimento di questa professione in quanto ciò che siamo, il nostro essere nel mondo, permea profondamente l’incontro umano, intimo ed autentico con l’altro.

Il mio approccio clinico

La teoria che orienta i miei passi lungo questo percorso è quella psicoanalitica. 

Ritengo che la teoria ci offra un bagaglio di conoscenze che portiamo con noi, una visione sul mondo in cui ci riconosciamo, ma che non debba offuscarci la vista di fronte alla particolarità del singolo. Una teoria che allarghi gli orizzonti, non che ci imponga un’unica sfumatura attraverso cui osservare le cose.

 

“…quando ci sentiamo ascoltati questo ci crea, ci fa aprire ed espandere. Le idee iniziano a crescere dentro di noi fino a venire alla luce… ed è proprio questa piccola fontana creativa dentro di noi che inizia a zampillare e aggiunge nuovi pensieri, inaspettate risate e saggezza”

Brenda Ueland

 

Nel corso della prima fase di CONSULTAZIONE (c.a. 4 colloqui), offro uno spazio di ascolto, in un’atmosfera custodita e riservata, per conoscersi reciprocamente e comprendere insieme il disagio portato. Talvolta questi primi colloqui possono facilitare la riattivazione di potenzialità già presenti dentro la persona e favorire così la risoluzione delle criticità che l’hanno portata alla consultazione. 

Qualora, invece, la crisi che l’individuo vive riguardi più ambiti della vita e/o sia più radicato nel tempo, è possibile valutare la possibilità di intraprendere un percorso di SOSTEGNO PSICOLOGICO la cui durata non potrà essere stabilita a priori ma sarà declinata in base all’unicità e alla soggettività del proprio sentire. 

Il percorso personale garantisce uno spazio e un tempo in cui coabitare e dedicarsi all’esplorazione del proprio giardino interno per poter conoscere i propri rami secchi, ma anche lasciarsi sorprendere dai germogli in crescita, dai boccioli nascenti ed imprevedibili, dai passaggi segreti, fino ad allora impensabili e sconosciuti, che abitano dentro di sè. 

Il lavoro clinico conduce gradualmente verso la possibilità di riconoscersi come una persona più ricca di quanto inizialmente si era coscienti di essere, espandendo così la capacità di vivere l’ampiezza della propria esperienza emotiva, di apprendere da essa ed esserne cambiati.

Affrontare questo viaggio condiviso, questa “sonata a quattro mani” (Luciana Nissim Momigliano), permette di arrivare a qualcosa che è molto vicino alla musica di ciò che succede e quindi ad una più profonda conoscenza e consapevolezza, vivendo con autentico desiderio, responsabilità e autenticità, trasformando la relazione con il proprio mondo interno e con l’ambiente.

Di cosa mi occupo

“Le crisi, se non ne abbiamo paura, possono rivelarsi come crisi benefiche, che riescono a mobilitare risorse vitali e costruttive”

Luciana Nissim Momigliano

La sofferenza psicologica può assumere varie forme.

Nessun sintomo insorge senza una ragione. Ogni manifestazione, agita e depositata nel corpo o nell’anima, porta con sè una valenza comunicativa. Trovare una soluzione nell’immediato, per quanto possa essere una strada consciamente desiderata, può voler dire spegnere il sintomo e la sua funzione espressiva. Ritengo utile pertanto accogliere il significato soggettivo che si cela dietro a tali rappresentazioni, dando parole al vissuto doloroso che finora non ha trovato altre vie di espressione se non quelle della sofferenza psicologica o dell’evacuazione nel corpo.

Così, attraverso una condivisa costruzione di senso attraverso il lavoro psicologico, si possono produrre aperture e viaggi di trasformazione, trovare soluzioni più funzionali di quelle finora adottate che infatti, ad un certo punto, hanno smesso di apparire così “adattive” paralizzando la vita psichica e spingendo a chiedere aiuto. Il dolore da cui si è cercato di difendersi e rifuggire sarà bonificato, rappresentato, sognato, pensato permettendone la de-sintomatizzazione e la narrabilità.

Il sintomo, in questo modo, può essere visto come un’opportunità che si presenta per poter allargare lo sguardo, cogliere la ricchezza e l’interezza della propria persona e vedere al di là del disagio manifestato…“In-dividuo” etimologicamente significa: “che non si può dividere”.

“La mia anima è una misteriosa orchestra”

Fernando Pessoa

Si può quindi comprendere come ho scelto di non occuparmi esclusivamente di un certo tipo di disagio o categoria diagnostica, anche se incontro persone che, a seconda delle fasce d’età e dell’unicità del proprio sentire, manifestano:

ADULTI

Momenti di crisi (rispetto a cambiamenti, stress, separazioni, perdite, traumi, scelte di vita importanti, etc.);

Ansia (attacchi di panico, ansie croniche, fobie, etc.);

Disturbi affettivi e dell’umore (esperienze traumatiche, lutti, depressione, pensieri o tentativi suicidari, etc.);

Disturbi psicosomatici, del sonno e/o alimentari;

Pensieri ricorrenti e disturbanti;

Difficoltà relative alla sfera relazionale (isolamento, ritiro o dipendenza affettiva, etc.);

Problematiche legate alla sessualità e alle patologie genitali femminili;

Sostegno alla genitorialità e alle difficoltà nel processo di crescita del figlio;

ADOLESCENTI

Difficoltà emotive, comportamentali, relazionali

Crisi evolutive (rispetto alla propria identità, risorse, percorso di studi, etc.)

Disturbi del Comportamento Alimentare

Rapporto con la tecnologia

Difficoltà di socializzazione (isolamento, ritiro, etc.)

Bambini

Bambini

Difficoltà relative alla sfera emotiva, relazionale e ai passaggi evolutivi

Difficoltà scolastiche

Difficoltà di socializzazione

Possibilità di utilizzo del Training Autogeno per vissuti stressogeni (gestione delle emozioni, disturbi del sonno, paura del buio, enuresi, fobia scolare, gelosia fraterna, fame nervosa, regressioni comportamentali, problemi di attenzione e di concentrazione, iperattività e aggressività, disturbi gastrointestinali senza correlati fisiologici, etc.)

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